Instabilità geopolitica, pressioni finanziarie e disruption della supply chain sono solo alcune delle ultime sfide a dominare la scena mondiale. Governo, organizzazioni e lavoratori si devono unire non solo per affrontare i problemi del momento ma anche per prepararsi ai possibili disagi futuri.
Un altro problema critico che i leader stanno cercando instancabilmente di risolvere nelle supply chain moderne è la schiavitù: 50 milioni di vittime a livello mondiale rilevate nel 2021, con circa 28 milioni intrappolate nel lavoro forzato. E purtroppo, dal 2016 il numero delle vittime è aumentato di 10 milioni.
Oggi le aziende possono ricevere l’aiuto dell'intelligenza artificiale, un nuovo approccio che sta riscuotendo successo in tutti i settori e in tutte le attività. Si è iniziato a discutere del potenziale della AI per migliorare le efficienze della supply chain, ma la tecnologia potrebbe avere un ruolo fondamentale anche per sradicare la schiavitù moderna e aiutare i leader del settore ad aprire la strada a una supply chain più etica e sostenibile.
Un'opportunità trasformativa
Affrontare la schiavitù moderna nelle attuali catene del valore non è un compito facile; in che modo l’AI può avere un ruolo nell’eliminare questo problema complesso? Le preoccupazioni relative all'uso della AI hanno spesso dominato i titoli dei giornali; ma questa tecnologia ha comunque un potenziale immenso per trasformarsi in una forza positiva, a patto che si adottino le giuste misure di protezione.
La complessità delle supply chain richiede rapidità di elaborazione e analisi dei grandi set di dati. Questo spesso supera le capacità umane ma è un punto di forza della AI. Uno studio di McKinsey ha riscontrato che l'implementazione della AI nella gestione della supply chain ha portato a una riduzione del 15% dei costi logistici, a un miglioramento del 35% dei livelli di inventario e a un miglioramento del 65% dei livelli di servizio.
In base al recente sondaggio di BSI Trust in AI, quasi uno su cinque (18%) degli intervistati in tutto il mondo dà priorità all'utilizzo della AI specificamente per creare supply chain più trasparenti e contribuire a sradicare la schiavitù moderna.
L'intelligenza artificiale può inoltre ispirare i dipendenti dimostrando l'impegno dell'organizzazione verso attività operative sostenibili. L'unica domanda che rimane è come applicare la tecnologia.
L'intelligenza artificiale nella supply chain
È utile ricordare che la schiavitù moderna è un problema di vasta portata che si manifesta in svariati modi. Un tema ricorrente in diversi settori (come quello manifatturiero) riguarda la tratta di esseri umani da un Paese all'altro.
Sospetti di schiavitù moderna nel settore manifatturiero potrebbero spiegare perché il Congresso degli Stati Uniti abbia recentemente ampliato la sua indagine sull'uso della manodopera forzata nell'industria automobilistica, che rappresenta solo uno dei settori in cui, in futuro, l'AI potrebbe avere un impatto positivo nella lotta alla schiavitù moderna.
Ad esempio, i modelli di AI potrebbero analizzare tutti i dati disponibili provenienti da fonti chiuse e aperte per creare modelli accurati della supply chain di un'azienda e segnalare le aree a rischio di lavoro forzato. Ciò potrebbe includere notizie, manifesti di carico, dati sulla popolazione, dati anonimizzati sui dipendenti, ordini di acquisto, distinte sui materiali e requisiti normativi.
Mettendo insieme questi dettagli, l'intelligenza artificiale potrebbe fornire una panoramica sulla supply chain di un'azienda e indicare fattori di rischio quali una percentuale più elevata di lavoratori migranti in determinate regioni o fornitori che gestiscono processi ad alta intensità di manodopera in cui in passato è stato utilizzato il lavoro forzato, e questo in maniera più veloce rispetto a qualsiasi altra modalità di analisi e identificazione.
Una supply chain digitalizzata è molto più agile nel rilevare le disruption rispetto a un essere umano, anche se non è sufficiente per prevenire la schiavitù moderna. La prevenzione richiede azione, ed è qui che entrano in gioco le persone. L'analisi dell'intelligenza artificiale può portare alla luce problemi che altrimenti rimarrebbero nascosti; e gli esseri umani possono agire rapidamente sulla base dei risultati.
Lavorare in tandem
In alcuni casi l’intelligenza artificiale potrebbe sovrastimare la manodopera forzata, dimostrando quanto sia importante la supervisione umana. Ad esempio, le forze dell'ordine americane hanno recentemente sfruttato il riconoscimento facciale basato su AI per identificare indizi in oltre 300 casi di tratta, una potente testimonianza del potere dell'intelligenza artificiale. Un software simile, tuttavia, ha anche indotto i funzionari ad arrestare sei persone sbagliate, il che potrebbe mettere a repentaglio la fiducia del pubblico nel sistema. Il riconoscimento facciale non può essere usato da solo ma costituisce unicamente il punto di partenza affinché le forze dell'ordine possano avviare un'indagine. L'intelligenza artificiale ha il potenziale per fornire agli investigatori indizi sulle attività di tratta di esseri umani, a patto che i suoi algoritmi siano attentamente monitorati per ridurre al minimo i rischi.
Definendo correttamente dove termina la responsabilità della AI e dove gli esseri umani devono prendere il controllo, le organizzazioni possono sperimentare i vantaggi dell’uso della AI e creare gradualmente una relazione reciprocamente vantaggiosa tra i lavoratori e la tecnologia.
La nostra formazione continua sulla AI ci consente di approfondire il suo potenziale come forza positiva aiutandoci ad affrontare compiti complessi e a sviluppare questa opportunità di trasformazione; man mano che i leader del settore la coglieranno, potremo apprezzare il grado di resilienza e sostenibilità che la nostra supply chain globale potrà raggiungere, per le persone e per il pianeta.
Questo articolo è stato originariamente pubblicato da Supply Chain Brain il 5 dicembre 2023, con il titolo Is Artificial Intelligence a Solution for Modern Slavery? Lezioni sulla schiavitù parte 1, parte 2 e parte 3.