Il Cloud nell’ecosistema Italia

Il  Cloud è una sorta di rivoluzione nella fruizione del servizio IT. 
Rappresenta un’occasione per rinnovare infrastrutture e processi e per razionalizzare il patrimonio e le conoscenze esistenti in sistemi centralizzati e condivisi ad alta efficienza con un “gradevole” effetto collaterale: un nuovo slancio alla competitività e alla produttività del nostro Paese.

Perchè il Cloud Computing possa pienamente manifestare i suoi effetti positivi,  è necessario uno sforzo importante nella definizione delle regole, dei comportamenti e delle procedure che devono governare questo nuovo modello tecnologico. Uno sforzo che si esplica in un processo di trasformazione sistemica che interessa il breve/medio periodo e prevede la virtualizzazione, la standardizzazione di tecnologie e un’apposita regolamentazione per la tutela dei dati personali (poichè da risorse proprietarie diventano condivise), che definisca la responsabilità del Cloud Provider e degli ulteriori soggetti coinvolti nell’erogazione dei servizi.

  1. L’adozione del sistema Cloud permette di raggiungere numerosi benefici ma porta con sè alcune criticità tra cui il timore della perdita del presidio sui dati: questo timore è riscontrabile anche direttamente dai Cloud providers?
  2. A livello nazionale, le organizzazioni, pubbliche e private, appaiono spesso inconsapevoli dei cambiamenti in corso e soprattutto immobili, in attesa del “fischio d’inizio”
  3. Il Cloud nasconde agli utenti finali la sua complessità tecnica, gli schemi e le architetture che sottostanno all’erogazione delle sue funzionalità. Ciò rende il sistema vagamente enigmatico: può questo incidere sulla sua diffusione  in ambito privato?
  4. L’Europa ha posto degli obiettivi di performance sul Cloud che prevedono entro il 2020 iniziative tali da generare un guadagno netto di 2 milioni di posti di lavoro e un aumento del PIL EU dell’1%. A che punto è l’Italia?

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