Direttiva 2012/27/UE

Il 4 dicembre 2012 è entrata in vigore la direttiva europea 2012/27/UE sull’efficienza energetica.

La direttiva è stata indetta per risolvere le principali problematiche del mercato energetico, che frenano lo sviluppo dell’efficienza energetica ed ha come obiettivo, entro il 2020, di ottenere un risparmio energetico del 20% e mira allo sviluppo della competitività industriale e al rilancio dell’economia, nonché la formazione di nuovi posti di lavoro di qualità.

L’ambizioso obiettivo dell’Unione Europea è quello di superare la crisi economica in un periodo di recessione globale, attraverso l’effettivo incremento dell’efficienza energetica. L’obiettivo della direttiva è quello di risolvere i problemi energetici legati alla forte dipendenza dalle importazioni e alla limitazione dei cambiamenti climatici.

La direttiva dal 5 giugno 2014 impone agli Stati membri dell’Unione Europea di elaborare strategie a lungo termine volte a mobilitare investimenti nella ristrutturazione degli edifici nazionali sia pubblici che privati, nonché l’obbligo di introdurre norme che prevedano l’acquisto da parte del Governo esclusivamente di prodotti e servizi ad alta efficienza energetica. Inoltre ciascuno degli stati membri dovrà garantire ogni anno, a decorrere dal 1 gennaio 2014, che il 3% della superficie coperta da edifici riscaldati e/o raffreddati di proprietà del Governo, sia ristrutturata in modo da rispettare i requisiti minimi di prestazione energetica.

Dovranno essere istituiti regimi obbligatori di efficienza energetica per garantire che Società distributrici di energia e Società di vendita conseguano, a decorrere dal 1 gennaio 2014, un obiettivo annuale di risparmio energetico almeno equivalente all’1,5% del volume dell’energia totale venduta nel precedente triennio.I singoli Stati membri avranno la facoltà di non imporre tale obbligo ai piccoli distributori e alle piccole Società di vendita al fine di evitare per tali Società oneri amministrativi sproporzionati.

Con efficacia rapportata ai costi, verranno promossi, per tutti i clienti finali, audit energetici di elevata qualità. A tale proposito, per le grandi imprese, entrerà in vigore l’obbligo di sottostare audit energetici ogni 4 anni; tali audit dovranno essere attivati non oltre i 3 anni dall’entrata in vigore della direttiva e dovranno essere svolti da esperti qualificati e accreditati secondo definiti criteri di qualificazione.

Mentre sono da considerarsi esentate le imprese che attuano già un Sistema di Gestione dell’energia conforme alla norma UNI EN ISO 50001. Anche se l’obbligo non è riconosciuto per piccole e medie imprese, al fine di individuare interventi atti al risparmio energetico, sarà comunque di particolare importanza incoraggiare anche tali aziende a sottoporsi ad audit energetici.

Tutte le misure dovranno essere supportate da appositi strumenti finanziari e gli Stati membri dell’Unione potranno istituire un “Fondo nazionale per l’efficienza energetica”, destinato a sostenere iniziative di risparmio energetico.

(fonte: Confindustria Energia Adriatica)