Obbligo del documento di valutazione dei rischi per tutti i datori di lavoro

Il documento di valutazione dei rischi è uno degli strumenti più efficaci sul fronte della sicurezza nei luoghi di lavoro, perché è proprio grazie a questo che un’azienda è in grado di prevenire gli incidenti per i propri dipendenti.

Fino ad oggi l’obbligo di redazione di tale documento riguardava solo le imprese di grandi dimensioni mentre le PMI si limitavano alla compilazione di un’autocertificazione. Da quest’anno l’obbligo di redazione di questo documento viene esteso a tutto il mondo imprenditoriale

Nel 2013 l’autocertificazione della valutazione dei rischi non potrà più essere considerata come attestato per aver adempiuto all’obbligo di cui all’art. 28 del D. Lgs. 81/08. Al suo posto entra in vigore obbligatoriamente per tutti il documento di valutazione dei rischi. Per agevolarne la redazione, la Commissione Consultiva Permanente per la Salute e Sicurezza sul Lavoro ha elaborato delle procedure semplificate per la valutazione dei rischi utilizzabili dalle aziende fino a 50 lavoratori.

Il fenomeno degli infortuni mortali sul lavoro continua ad avere una drammatica rilevanza in Italia: nel 2012 (agg. mese di settembre) l’Osservatorio Vega Engineering per la sicurezza sul lavoro ha registrato 392 casi di morte sul lavoro nel territorio nazionale.

Analizzando le modalità con cui si perviene all’infortunio mortale, – afferma Luigi Brusamolino, Amministratore Delegato BSI per il Sud Europa - è possibile rilevare spesso una grave carenza di cultura della sicurezza. Questo impatta innanzi tutto su una non corretta progettazione del lavoro; conseguentemente sulla scelta, spesso errata, delle modalità esecutive, trascurando completamente la predisposizione di misure idonee a salvaguardare chi opera”.

E i dati raccolti dall’osservatorio confermano la tesi: i tragici incidenti nel 2012 hanno colpito maggiormente lavoratori italiani esperti con un’età maggiore di 65 anni. Questo accade perchè spesso è proprio il capocantiere che, in virtù della propria esperienza, non osserva le regole di sicurezza, non indossa l’elmetto ad esempio, e si espone a pericoli estremi.

É proprio dai responsabili, invece, che dovrebbe partire il buon esempio nell’osservanza delle misure di sicurezza. Un altro dato interessante riguarda le principali cause di morte, che sono la “caduta di persona dall’alto” e il “ribaltamento di veicolo/mezzo in movimento”, segno che neanche in questi casi sono state adottate le misure di sicurezza previste per tale tipologia di lavoro.

L'implementazione di un Sistema di gestione per la Salute e Sicurezza sul Lavoro (SSL) ai sensi della norma BS OHSAS 18001 - spiega ancora Brusamolino - permette di identificare e tenere sotto controllo i rischi legati alla salute e sicurezza sul lavoro, ridurre il numero di potenziali incidenti, essere conformi alla legislazione vigente e migliorare in modo continuo la propria performance.

La norma fornisce all'organizzazione un approccio strutturato alla pianificazione, implementazione e gestione di un sistema di gestione per la Salute e Sicurezza sul Lavoro ed è stata progettata per essere compatibile con le norme ISO 9001 e ISO 14001, facilitando quelle organizzazioni che intendono progettare, implementare e gestire un sistema integrato per la qualità, l'ambiente e la sicurezza.

Alcuni dati

L’Osservatorio Vega Engineering sulla sicurezza sul lavoro ha registrato nel 2012, 392 casi di morte sul lavoro nel territorio nazionale. 

Il maggior numero di incidenti è stato denunciato nel Centro Italia (151) seguito dal dal Nord Ovest (90). 

Diversa è la situazione se si tiene conto dell’indice di incidenza, ovvero il numero di infortunati in rapporto al numero di occupati: in questo caso Sicilia e Sardegna sono le regioni più colpite, seguite dal Nord Ovest, Centro, Sud e Nord Est.

Anche nel 2012, così come nel 2010 e 2011, i settori economici più colpiti sono stati agricoltura, caccia, pesca, silvicoltura e costruzioni. Quello del commercio ingrosso/dettaglio e delle attività artigianali (comprendente ad esempio artigiani e commercianti) ha subito negli ultimi anni un aumento considerevole: nel 2012 presenta 74 casi, mentre nel 2011 presentava 28 casi.