La ricerca del Business Continuity Institute (BCI): il 65% delle imprese teme un attacco informatico nel 2013

La Horizon Scan Survey Report 2013 pubblicata dal Business Continuity Institute (BCI) in associazione con BSI (British Standard Institution) attesta che il 65% delle aziende sono estremamente preoccupate per la minaccia un attacco informatico nel 2013. 

L'indagine ha intervistato 730 organizzazioni provenienti da settori diversi: dai servizi finanziari alla pubblica amministrazione e difesa, alla vendita al dettaglio e alla produzione in 62 Paesi in tutto il mondo, tra cui Stati Uniti, Regno Unito, India, Cina, Sud Africa, Egitto, Italia e Brasile.

I dati rivelano in particolare che:

  • Il 71% delle aziende vede nell'uso di Internet il principale veicolo per attacchi informatici e che, secondo il 42% degli intervistati, sarebbe necessario un intervento sistematico per gestire i rischi derivanti dall’adozione di sempre maggiori e frequenti servizi web, come il cloud, nello svolgimento delle attività quotidiane dei dipendenti.
  • La principale preoccupazione per il 2013, che interessa il 70% delle organizzazioni intervistate, è l’interruzione non pianificata delle telecomunicazioni.
  • Questa è seguita al secondo posto (66%) dalla preoccupazione per una violazione dei dati. Minacce che interessano in ugual misura tutte le aziende di tutti i settori in ogni area geografica.
  • I settori della produzione e della vendita al dettaglio sono invece preoccupati dalla possibilità che venga interrotta la catena di fornitori, spesso sempre più complessa, con gravi danni per il business.
  • Il 60% degli intervistati vede l'influenza dei social media come una tendenza importante che incide sulla reputazione e comunicazione di crisi: la diffusione attraverso i canali social di informazioni false e diffamatorie potrebbe danneggiare gravemente la reputazione di un’organizzazione. Ci si preoccupa dunque anche di fornire una corretta e sicura gestione delle community social.

L’esigenza di tutelarsi in quest’ambito è confermato dai dati raccolti che evidenziano come il 22% delle aziende abbiano incrementato i propri investimenti nel 2013 e il 54% li manterrà a livelli appropriati. Tagli consistenti, invece, nella pubblica amministrazione e nel settore difesa che vedranno una riduzione dei servizi in ambito sicurezza.

Per la prima volta uno studio mette insieme le minacce imminenti e quelle a lungo termine efornisce ai managers uno strumento che mette a fuoco e dà sia soluzioni immediate che durature. – Osserva Lyndon Bird, Direttore Tecnico presso la BCI - La presenza sempre crescente delle tecnologie basate sul web ha causato recentemente eventi importanti ai quali possiamo oggi rispondere con piani e soluzioni coerenti.

C'è ancora molto da fare per comprendere meglio e a fondo l’entità della minaccia e quindi assicurare un approccio adeguato che garantisca la continuità operativa.aggiunge Luigi Brusamolino Amministratore Delegato South Emea di BSIQuesto studio evidenzia la consapevolezza delle aziende nel riconoscere al web un ruolo di centralità e conseguentemente lo indica come uno dei principali fattori da controllare e tutelare perchè parte integrante di una più ampia strategia di business di un'organizzazione”.

Le aziende possono beneficiare di un’applicazione integrata di norme in settori quali la gestione della continuità aziendale (ISO 22301) e sicurezza delle informazioni (ISO/IEC 27001) per identificare, classificare e gestire ogni tipo di minaccia proveniente dal mondo dell’ITC.

BSI sta continuando a lavorare con esperti di sicurezza, enti pubblici e associazioni di categoria per sviluppare in particolare norme indirizzate a contrastare i rischi derivanti dalle nuove tecnologie come ad esempio il Cloud.