Gestione intelligente della supply chain

Mantenere una catena dei fornitori etica è oggi più importante e più difficile che mai per le organizzazioni. Ma BSI può offrire delle soluzioni per la progettazione dei processi di gestione della supply chain per il miglioramento del business.

È un paradosso del mondo di oggi: da un lato il mantenimento di una filiera etica non è mai stato più cruciale, non solo in termini di sostenibilità ma anche di diritti umani. Da un altro, l’aumento della complessità delle catene di approvvigionamento rende particolarmente difficile per le imprese conoscere i processi di fornitura e i dettagli relativi alle questioni ambientali, di sicurezza e di responsabilità sociale.

"Le aziende si stanno rendendo conto che le proprie catene di approvvigionamento stanno crescendo molto più velocemente della capacità di queste di controllarle. - osserva Tony Pelli, Senior Intelligence Analyst per Supply Chain Solutions di BSI - Più fornitori si hanno, maggiore è la possibilità che alcuni di questi non siano all'altezza degli standard imposti dall’organizzazione."

Oggi, nell'era della comunicazione di massa, la reputazione è fondamentale perchè muove tasti sensibili sia per i clienti finali che per gli azionisti, che potrebbero decidere di rifiutare di investire in società i cui fornitori non sono conformi a valori di integrità morale e sociale.

In che modo le aziende possono avere una visione end-to-end delle proprie catene di approvvigionamento tenendo d'occhio non solo i loro fornitori, ma anche i fornitori dei fornitori? Come possono essere certe, in pratica, che, da qualche parte lungo la catena, qualcuno non stia distruggendo la foresta pluviale amazzonica o sfruttando i propri lavoratori, arrecando quindi danni alla sua reputazione?

La volontà di intervenire in quest’ambito c'è. Secondo uno studio condotto da Accenture, il 25 per cento delle aziende intervistate ha espresso l'intenzione di aumentare del 20% gli investimenti nella gestione del rischio nei prossimi due anni.

In questo scenario BSI propone un approccio su vari livelli per la gestione dei rischi della filiera: Supply Chain Solutions. Inizialmente si traccia una mappa dei partner commerciali dell’organizzazione, individuando non solo la loro posizione geografica, ma quante e quali criticità rappresentino per queste; vengono poi valutate le minacce tramite l'analisi dei rischi e la conformità alle norme di sostenibilità esistenti; BSI elabora quindi azioni correttive e suggerisce piani per la soluzione delle criticità e per l’utilizzo attento delle risorse.

"Il nostro servizio Supply Chain Risk Exposure Evaluation (SCREEN) - prosegue Pelli - è in grado di valutare il rischio per 203 Paesi diversi. Utilizziamo standard riconosciuti a livello internazionale (emissioni di CO2, consumo di acqua...) ed esaminiamo come questi si integrano nel contesto normativo del Paese. Successivamente, la nostra soluzione software Supplier Compliance Manager (SCM) prende tutte queste informazioni e le applica alle varie sedi operative della filiera. La metodologia di valutazione del rischio di SCM produce un punteggio complessivo che dimostra i livelli di forza e di debolezza dell'intera catena."

I vantaggi sono molteplici e vanno dalla tutela della reputazione (e quindi del profitto) alla maggiore fiducia degli azionisti, alla prevenzione dei contenziosi, alla diminuzione del rischio di incidenti o di eventi che possano causare rallentamento o interruzione della supply chain.

"Inoltre, – sottolinea ancora Pelli – grazie all’attribuzione di un punteggio di sostenibilità -  le aziende che impiegano questa tecnologia sono in grado di prendere decisioni più informate sugli acquisti e mostrare chiaramente nei loro report annuali di avere in atto uno specifico processo per assicurare una catena di fornitura sostenibile."

Per BSI tutto ciò non è solo gestione dei rischi, ma anche opportunità per identificare nuove nicchie e ad avventurarsi in nuovi mercati con risultati positivi per il business, l’ambiente e la società tutta.

Fonte IoD